Parla al posto delle parole e Dolcital ha scelto di farlo con la confezione: quello che si vede è quello che si assapora. Non teme di nascondere nulla, nemmeno le imperfezioni.
È stato papà Fiorenzo a crederci e a volere fortemente un packaging trasparente per i suoi prodotti, che consentisse al consumatore di vedere il torrone, contarne le mandorle presenti in ricetta, scorgerne la tessitura e anche quei dettagli unici, tipici del prodotto artigianale. Un vestito che richiama le origini del torrone Dolcital, che nelle fiere di paese, veniva offerto “nudo”, senza incarto. La trasparenza della confezione di oggi esprime la vicinanza di allora.
Senza glutine, senza olio di palma, senza Ogm.
Sono assenze che si fanno sentire perché trasmettono tutta la genuinità dei prodotti Dolcital.
Per garantirla vengono ricercate e selezionate solo materie prime di qualità.
E così, il cioccolato non contiene grassi idrogenati.
La frutta candita non ha coloranti.
Il miele non è industriale.
Sono assenze che aggiungono.
La trasparenza è una garanzia: il modo migliore di dire qualità.
Senza filtri rivela quello che c’è sotto, la natura di un’azienda: seria, pulita, genuina
che fa tutto sotto una luce cristallina.
Molto di questo traspare non solo dai prodotti, ma anche nei rapporti.
Umani sono soprattutto quelli tra colleghi: dall’operaio all’export manager, dall’impiegato alle titolari.
Dolcital è come una grande famiglia che si allarga anche ai clienti storici, in relazioni basate
sul rispetto, e ai clienti più recenti con rapporti costruiti subito sulla fiducia.
La famiglia Dolcital si completa con i fornitori: con loro si condividono gli stessi princìpi e si cercano corrispondenze sugli stessi valori.
Perché ovunque traspaia l’autenticità.
